Anche ora stai guardando, ma non sei libero nell’osservazione.
Interpreti.
Perciò non stai vedendo ciò che è, ma l’interpretazione che ne dai.
Tra te e ciò che vedi c’è l’ombra del tuo passato che “distorce” la percezione di ciò che è realmente.
In realtà, quindi, di fronte a ogni cosa cogli solo il significato che il tuo passato ti permette di vedere.
Ma allora chi è che vede?
Chi vede non sei tu, ma il “personaggio”, “l’entità” che ha preso dimora dentro di te.
Fino a che esiste un “soggetto” che osserva e un “oggetto” che viene osservato, il vuoto percepito come separazione alimenterà l’illusione. Ogni illusione crea paura perché ti fa vedere qualcosa dove non c’è nulla, e non vede nulla dove invece c’è qualcosa.
 
La fine dell’illusione si chiama consapevolezza. La consapevolezza fa emergere l’osservatore silenzioso dentro di te. Osservi chi osserva.
 
Consapevolezza è presenza, un alto livello di presenza, così da alzare lo sguardo e vedere per la prima volta la luna…e non solamente la sua immagine riflessa in una pozzanghera!
 
Jhonny

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