Da bambini tendevamo sempre a chiedere ai nostri genitori qualcosa che ci piaceva o che desideravamo.
Lo facevamo spontaneamente mentre eravamo ancora connessi con la memoria della creazione, ancora consapevoli del nostro ESSERE CREATORI.
 
I genitori però interpretavano quel desiderio con tutte le restrizioni e le limitazioni che si portavano appresso dalla loro storia passata. E così molto spesso rispondevano: “no, non possiamo spendere altri soldi per questo, in questo momento!” oppure si arrabbiavano con il figlio perché in quel momento chiedeva un giocattolo o di essere portato in un posto divertente, sminuendo le preferenze del bambino come una sciocchezza o ammonendolo perché stava chiedendo troppo.
 
Certamente non é salutare per un bambino ricevere tutto quello che desidera impulsivamente, perché questo compromette il suo percorso di crescita.
Tuttavia é bene comprendere che il sentirsi dire sempre NO comporta seri effetti negativi.
Se infatti il bambino che ha in sé ancora vivo il ricordo di essere il CREATORE, e attraverso la voce del genitore vive ripetutamente il no dell’universo, che gli dice di aspettare, o di lavorare sodo, o di pregare duramente per arrivare un giorno a ricevere quello che desidera, allora inizierà a distorcere la sua natura e la sua verità. Inizierà a conformarsi all’illusione.
 
Quindi imparerà che TUTTO CIO’ CHE DESIDERA non FLUISCE VERSO DI LUI con facilità e gioia.
 
Il genitore infatti non ha risposto alla sua richiesta facendo capire che quel no é per il suo bene e che ciò che chiede verrà a lui nel tempo e nel modo perfetto. Questo tipo di risposta infatti farebbe la differenza per quel bambino che potrebbe così nutrire un senso di gioia al pensiero che comunque riceverà ciò che desidera o addirittura qualcosa di meglio.
 
Sebbene i bambini non siano noti per la loro pazienza possono essere positivamente stimolati nella loro crescita insegnando loro che possono ottenere qualcosa che desiderano coltivandolo prima di tutto nel loro cuore e nei loro pensieri con gioia e fiducia.
Cosa che i bambini, se accompagnati in questo, faranno in modo naturale.
 
Sentire un “NO” piatto, o “devi aspettare, non é il momento!” senza far capire che il loro bene scorre sempre verso di loro, crea un senso di PERDITA che non é facile da comprendere per il loro giovane cuore e mente.
 
Quel bambino allora porterà sempre con sé la convinzione CHE NON C’E’ ABBASTANZA, e vivrà ogni aspetto della sua vita confinando scelte ed esperienze NEI LIMITI di una realtà dove le risorse sono limitate.
 
Ecco perché la guarigione, ossia l’uscita dall’illusione passa attraverso il CUORE.
Cuore infatti deriva dal latino COR-CORDIS che significa ricordare.
Ricordiamoci pertanto che in ogni adulto c’è un cuore bambino, e che nel cuore bambino c’è il potenziale della nostra natura DIVINA e CREATIVA.
Questo ricordo é risveglio.
 
Jhonny

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