C’erano una volta due uomini che mangiavano esattamente lo stesso cibo, ma uno aveva due piatti, mentre l’altro ne aveva uno solo. L’uomo con due piatti separava il cibo amaro da quello dolce: in un piatto metteva solo i cibi amari, nell’altro solo quelli dolci. L’uomo con un piatto solo mescolava insieme l’amaro e il dolce. Con il passare del tempo, il primo uomo non faceva che dimagrire, sembrava stesse scomparendo, mentre il secondo – che mangiava esattamente lo stesso cibo – godeva una salute sempre migliore, ogni giorno che passava. Alla fine il primo, vedendo che la morte si avvicinava, chiese disperatamente all’altro il segreto della sua vitalità e del suo vigore. “Tu hai due piatti“ rispose costui “e separi l’amaro dal dolce, dando così molta importanza al sapore, e non permettendo al cibo che prendi di sostenerti con la sua linfa interiore. Io ho sempre avuto un solo piatto, per cui ho sempre mescolato il dolce e l’amaro, non sono stato preso in trappola dal gusto: qualunque cosa mi sia stata data da mangiare l’ho accettata come semplice cibo che mi offriva il suo nutrimento, ringraziandone Iddio“.

Se dividi, sarai diviso dentro di te. Se separi l’esistenza in bene e male, bello e brutto, buono e cattivo, coscienza e incoscienza, paradiso e inferno, questa divisione finirà per crearne una anche dentro di te. Sarai dissociato, diventerai frustrato. Perderai la tua integrità. E la tua visione è il tuo essere. Se smetti di dividere e ti metti alla ricerca dell’unità, anche tu diventerai unità, perché tu diventi tutto ciò che vedi.

Jhonny

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